
È un’ aragosta o un astice?
Ebbene si, nonostante questi animali siano abbastanza conosciuti la maggior parte delle persone spesso li confonde! Distinguerli in realtà è semplicissimo, basta un dettaglio: le chele! Gli astici le hanno, le aragoste invece no.
Gli astici usano le chele per difendersi, le aragoste non le possiedono ma hanno trovato altri modi per tenersi al sicuro. Passano la maggior parte della giornata nascoste tra rocce e rientranze, spesso poco più larghe del loro corpo. In questo modo in caso di pericolo possono ritirarsi sul fondo della tana e aderire alle pareti, in modo che per i predatori (soprattutto polpi) sia davvero difficile stanarle! Inoltre, le aragoste hanno due lunghe antenne, più imponenti rispetto agli astici: sono organi sensoriali utili per percepire eventuali ostacoli e pericoli, oltre che per la ricerca di cibo. In acqua spesso ti capiterà di notare un’ aragosta proprio grazie alle antenne che sporgono dalla roccia!

Nel Mediterraneo vivono almeno tre specie di aragoste, ma la più comune è Palinurus elephas o aragosta mediterranea, diffusa in tutto il bacino. Le aragoste sono crostacei, sicuramente tra granchi e gamberetti hai in mente diversi altri esempi. Quello che forse non sai è che ci sono tantissime altre specie di crostacei, molti così piccoli da essere quasi invisibili. Questi sono spesso una grande componente dello zooplancton, e davvero fondamentali per l’alimentazione di tanti altri organismi marini.
Nonostante esistano tantissime specie di crostacei, questi hanno tutti delle caratteristiche in comune. Se ti hanno sempre ricordato gli insetti in effetti non hai tutti i torti, questi animali sono infatti artropodi, proprio come insetti e aracnidi, ma nel corso dell’evoluzione hanno colonizzato e si sono espansi e specializzati per l’ambiente acquatico. Una delle caratteristiche che saltano più all’occhio è sicuramente il gran numero di “zampe” o “appendici”, le aragoste ne hanno ben 13 paia! 5 paia sono “zampe” molto sviluppate che usano per camminare sul fondale marino, 1 paio sono le antenne e altre 7 paia sono appendici che usano per muoversi o mangiare.
Un’altra caratteristica tipica è quella di avere il corpo ricoperto da un esoscheletro rigido, le aragoste hanno anche un vero e proprio carapace a protezione di testa e torace. Quando l’animale cresce, deve lasciare il vecchio esoscheletro, per poterne costruire uno nuovo che si adatti alle nuove dimensioni del corpo. Questo è il periodo della muta, in cui l’animale è più vulnerabile e rimane nascosto al sicuro all’ interno della tana.
Tutela dell’animale
L’aragosta rimane comunque un animale molto conosciuto. Sebbene sia molto rinomata in cucina, la sua pesca è vietata da settembre a marzo, e le femmine con le uova non possono mai essere prelevate. La specie è infatti considerata in uno stato di conservazione vulnerabile ed è protetta da convenzioni internazionali. Le sue popolazioni sono in diminuzione soprattutto a causa del sovra-sfruttamento. L’aragosta è inoltre considerata un animale senziente, in grado di provare dolore e in diversi paesi è vietata la pratica di metterle vive in acqua bollente o nel ghiaccio.
Dove trovare l’Aragosta in immersione
Le aragoste possono diventare molto grandi, raggiungendo i 50 cm di lunghezza e ben 8 kg di peso! Dei veri e propri mostri marini! In immersione è facile vederle, molto più degli astici. Sono più comuni dai 20 m in giù, ma potrebbe capitare di vederle in acque molto più superficiali. Spesso vedrai più aragoste insieme, ti sorprenderà ma non sono animali solitari! Mentre passano il giorno nelle proprie tane, di notte escono per nutrirsi (mangiano un pò di tutto) e potrebbe accadere di vederle a zonzo su qualche parete rocciosa.
Non ti resta che programmare la tua prossima immersione per avere l’occasione di incontrare questo splendido animale nel suo ambiente naturale!